La festa di San Pietro

 

uscita dalla hiesa per la processione "I megliu santi vanno a' l'urtimo".
La festa piú imponante e per questo più sentita dalla popolazione è senza dubbio quella di Sann Pietro Apostolo, patrono del paese, che si celebra il 28 ed il 29 giugno. Anticamente era un evento straordinario che non aveva eguali nei paesi vicini:
Quando in paese ancora non c'era la luce — ricorda zi'Sceppo — la piazza veniva illuminata con le pietre di acetilene. Non poteva mancare la banda musicale che aveva il compito di accompagnare la statua durante tutta la processione. Per risparmiare sulla spesa i musicisti venivano ospitati nelle case, uno o due per famiglia. In processione venivano portate tutte le statue dei santi presenti nelle chiese del paese che precedevano San Pietro perchè, come ancora oggi si dice a Cuccaro, "i' megliu Santi vanno a l'urtimo". Quindi, veniva la gente che seguiva e non precedeva, come accade ora,la statua del santo. Prima della processione il mastro difesta procedeva all'asta per scegliere coloro i quali volevano portare e lu stannardo' e il baldacchino che ospitava la statua del santo patrono.
(...) Indubbiamente, la festa in onore di San Pietro aveva una sua solennità e richiamava gente dai paesi limitrofi.
(...) Molto attesa era anche la festa civile con un concerto di bande provenienti dai paesi vicini, i fuochi artificiali, le luminarie e le bancarelle in piazze e nelle strette viuzze del paese.
A San Pietro si chiedevano varie grazie ma soprattutto, buona salute, la guarigione propria o di qualche congiunto ammalato, nonchè di far tornare sani e salvi dalla guerra,o dall'America in caso di emigrazione, il marito oppure i figli.
La processione di San Pietro veniva ripetuta l'ultima domenica di settembre, cioè poco prima di iniziare la raccolta delle castagne per cui veniva chiamata la processione di San Pietro Castagnaro in quanto si chiedeva al Santo di concedere anche un buon raccolto.
Successivamente la processione è stata posticipata a novembre, normalmente di domenica, per ringraziare il santo per il buon raccolto. La raccolta delle offerte per il santo patrono durava in pratica tutto l'anno e ogni occasione era buona per raccogliere offerte in danaro e in natura, soprattutto olio, grano e formaggi. I più impegnati nella questua erano due vecchietti, Antonio Cammarano (da tutti conosciuto come zi' 'Ndonio) e Salvatore La Bruna (detto Cervinaro perchè originario di Cervinara, in provincia di Avellino). I due giravano tutto il paese, tuzzuliavano ai portoni anche il 31 dicembre e si annunciavano con una simpatica strofetta da loro composta: "Bona notte e bon anno, facite 'na bella 'mberta a San Pietro auanno'".

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